20 Dicembre 2022
Articolo modificato: 20 Dicembre 2022
ANNO SCOLASTICO 2011/2012
Emergenza: integrazione degli stranieri
Come ci siamo mossi:
- analisi dei dati sulla presenza di immigrati ad Arezzo e provincia attraverso report elaborati dalle Istituzioni;
- analisi del modo in cui i mezzi di informazione affrontano il fenomeno attraverso articoli di quotidiani e servizi di Tv locali;
- incontro con operatori di Migrantes per approfondire la conoscenza del fenomeno in tutti i suoi risvolti;
- predisposizione di un questionario somministrato ad un campione di circa 800 persone, formato da alunni italiani, alunni immigrati, genitori di alunni italiani e genitori di alunni immigrati, per conoscere come il fenomeno viene percepito dalle varie componenti e le rispettive posizioni al riguardo;
- restituzione dei dati e comparazione fra gli stessi nel corso di un incontro con la popolazione tenuto presso il nostro Istituto;
- contatti con le Istituzioni (Comune e Provincia di Arezzo) e con la Consulta Provinciale degli Studenti.
- analizzando gli articoli dei quotidiani, ci siamo accorti che i media tendono a dare del fenomeno una visione allarmistica e ad effetto che inevitabilmente influenza nei lettori la percezione del fenomeno stesso;
- quanto sopra ha sicuramente contribuito a creare una visione dello straniero quale individuo ‘pericoloso’ e causa a cui ricondurre numerosi dei ‘mali’ che affliggono il nostro Paese (es. criminalità, mancanza di lavoro, deficit dello stato sociale ecc.);
- lo ‘straniero’ viene quasi sempre presentato come ‘problema’ per il Paese e mai come risorsa;
- ufficialmente, gli stranieri residenti nella provincia d’Arezzo all’1/1/2011 sono 37.691, oramai il 10,8% di tutta la popolazione provinciale;
- la popolazione migrante si sta progressivamente femminilizzando . Nel nostro territorio gli uomini e le donne migranti rappresentano rispettivamente il 47,8% e il 52,2% del totale;
- gli alunni stranieri nelle scuole della provincia di Arezzo nell’a.s. 2010/11 rappresentano il 13,5% dell’intera popolazione studentesca;
- la via migliore per abbattere il pregiudizio è creare occasioni per una conoscenza reciproca;
- la diversità può essere una risorsa e non necessariamente un problema.
Che cosa abbiamo fatto:
- nella convinzione che proprio la conoscenza reciproca sia la via migliore per abbattere la diffidenza e il pregiudizio, abbiamo organizzato un evento di musica e riflessione, con l’Orchestra Multietnica di Arezzo. Nella mattinata si sono alternate melodie di tutto il mondo e testimonianze di un profugo nigeriano e di nostri alunni che hanno vissuto l’esperienza dell’immigrazione. Alla mattinata hanno partecipato circa 250 studenti provenienti da tutte le scuole della città contatti attraverso la Consulta Provinciale degli Studenti, alla presenza dell’Assessore Stefania Magi del Comune di Arezzo e della Vice presidente della Provincia Mirella Ricci.
PER SAPERNE DI PIU’….
Ecco un breve commento sui dati raccolti tramite il questionario
Dall’analisi dei risultati emergono luci ed ombre che confermano tutta la complessità della questione.
Leggendo i questionari, abbiamo scoperto che su questo fenomeno si combinano:
- istinto di conservazione
- paure e pregiudizi
- ignoranza del fenomeno
- forme di vero e proprio razzismo
- desiderio sincero di integrarsi
- disponibilità al confronto tra culture e verso chi è comunque meno fortunato
- consapevolezza che l’integrazione rappresenta una scelta obbligata e irreversibile
- sentimenti contrastanti nelle stesse persone.
Fra i tanti dati emersi, ci piace ricordare che alcuni alunni hanno dichiarato di non conoscere stranieri benché fossero in classe con studenti non italiani. Ciò conferma che conoscersi è il primo passo per integrarsi.
Questo ci ha fatto capire che il lavoro da fare è ancora tanto:
- la scuola deve favorire una cultura del rispetto delle diversità, una cultura della conoscenza e della dignità di ogni persona dimostrando che è possibile convivere e crescere insieme;
- le istituzioni locali devono favorire l’integrazione con politiche chiare ed incisive favorendo la partecipazione degli immigrati alla vita economica, sociale e politica delle città;
- il governo centrale deve fare una scelta definitiva a favore dell’integrazione smettendo di renderla un terreno di scontro politico;
- i mass media devono favorire una conoscenza oggettiva del fenomeno evitando di ingigantire certi fatti e cavalcarne l’onda emotiva con il solo effetto di creare una realtà percepita spesso distante da quella oggettiva.