Tanta ‘Roba’ ma poca sostanza

6 Luglio 2014
Articolo modificato: 20 Dicembre 2022

ANNO SCOLASTICO 2012/2013

Emergenza: uso delle sostanze stupefacenti tra i giovani

Come ci siamo mossi:

  • Mappatura del fenomeno attraverso la predisposizione e la somministrazione di un questionario anonimo ad un campione  di 835 giovani, dai 14 ai 19 anni, selezionato fra le differenti  vallate della nostra provincia. L’intervista intendeva verificare le abitudini di eventuali consumatori, la difficoltà di reperire sostanze, il denaro  speso mensilmente per i consumi, e valutazioni sulle possibili misure per prevenire il fenomeno;
  • adesione alla Giornata Nazionale di Informazione, rivolta alle scuole secondarie superiori. L’ “Information Day on Gender and Addiction” è stato organizzato dall’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia, dal Dipartimento Politiche Antidroga presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Network Nazionale Donne, alcool e droghe. L’incontro verteva sulle problematiche di genere nel settore delle dipendenze ed  ha avuto un carattere prevalentemente informativo;
  • organizzazione del Tavolo della legalità quale occasione di confronto sul tema affrontato. Ad esso hanno partecipato: Il capitano dei Carabinieri Massimo Planera, il dott. Ranieri del Sert di Arezzo, il dott. Francesco Zarro della comunità “Nuovi orizzonti” nonché titolare del punto di ascolto nel nostro Istituto e Luca Norelli, operatore di strada dell’associazione “DOG”;

Che cosa abbiamo imparato:

  • di fronte ad un tema così delicato e complesso, abbiamo imparato a confrontarci  nel rispetto della pluralità dei punti di vista;
  • approfondendo la conoscenza di questa emergenza, abbiamo toccato con mano che, in virtù della sua complessità,  essa può essere affrontata solo creando una rete di sinergie fra i soggetti che, a diverso titolo, sono impegnati a contrastare il fenomeno;
  • è necessario accompagnare una strategia repressiva con una strategia preventiva che coniughi l’aspetto informativo con quello educativo. L’uscita da una situazione di dipendenza non può prescindere da una ricostruzione integrale della persona;
  • limitare l’azione preventiva alla sola parte informativa può risultare controproducente. Se da un lato migliorare l’informazione  su rischi e pericoli è importante perché spesso chi fa  uso di sostanze tende a  sminuirne  la reale  pericolosità, dall’altro certo tipo di informazione può suscitare curiosità ed interesse pericolosi;
  • privilegiare uno taglio formativo piuttosto che informativo agli interventi di prevenzione. Piuttosto che di interventi di esperti, c’è bisogno di testimonianze di esperienze da parte di chi ha vissuto il dramma della tossicodipendenza;
  • la tossicodipendenza è un problema complesso che nasce sia da sofferenze  di tipo individuale sia  da un generale disagio legato alla mancanza di progettualità e prospettive.   Un disagio  che, in questi ultimi tempi, si è fatto più forte a causa di una crisi economica e sociale di proporzioni tali da  minare alla radice la fiducia  nella possibilità di realizzare aspirazioni e progetti. Per affrontare il problema occorre a nostro avviso pensare a interventi che mirino ad obiettivi a lungo raggio.

Che cosa abbiamo fatto:

  • abbiamo realizzato una serie di interviste doppie che hanno coinvolto studenti della nostra scuola e ragazzi della Comunità di Montevarchi e di San Patrignano;
  • abbiamo proposto alle Istituzioni un modello di intervento che è poi quello che abbiamo sperimentato nel nostro Istituto. Si tratta di un percorso che, oltre ad incontri di carattere informativo, prevede momenti di confronto con operatori ed ospiti di  comunità di recupero che ti mettano davanti storie di disagio, di progressiva emarginazione, di sofferenza, di sogni non realizzati e di tentativi sofferti di uscire dal tunnel della tossicodipendenza. Oltre a ciò il nostro modello prevede anche uno spazio di aiuto rivolto ai singoli rappresentato da un Punto di ascolto che dovrebbe essere presente in tutte le istituzioni scolastiche. Il Punto di ascolto è un servizio gestito da personale qualificato a cui possono accedere genitori e alunni in totale riservatezza;
  • abbiamo chiesto alle Istituzioni un impegno generale ad investire energie e risorse in tutto ciò che, a livello di associazionismo, progetti e iniziative, possa nuovamente promuovere nelle giovani generazione la voglia di progettare la propria vita, l’amore per un ideale e per l’impegno civile. Siamo consapevoli che la nostra richiesta può risultare vaga e generica, ma siamo altrettanto convinti che l’emergenza che ci troviamo davanti è talmente complessa e di grandi proporzioni che è illusorio pensare a rimedi rapidi e immediatamente efficaci.

PER SAPERNE DI PIU’….

Ecco un breve commento sui dati raccolti tramite il questionario

 

Il 37% del campione ha dichiarato di aver fatto uso di sostanze stupefacenti.

La percentuale tra i maschi sale al 41% mentre, tra le femmine, si attesta al 34%.

Nella fascia 16 – 18 anni, le femmine consumano in percentuale più dei maschi.

Tra le sostanze stupefacenti, la più consumata è la marijuana (il 31% dell’intero campione indica di averne fatto uso mentre tale percentuale sale all’84%  tra coloro che fanno uso di droghe). Per le altre sostanze stupefacenti, il consumo è in linea con i dati nazionali.

Il 10% di coloro che consumano dichiara di avere assunto, in qualche occasione, più sostanze contemporaneamente. Il 62% di coloro che consumano dichiara di aver assunto alcool e stupefacenti contemporaneamente.

Il 15% afferma di aver guidato dopo aver assunto droghe.

In merito all’efficacia di certe misure nel contrasto alla diffusione di sostanze stupefacenti è emerso quanto segue:

  1. liberalizzare le droghe leggere: tra i consumatori, misura utile per il 72%; tra i non consumatori, misura utile per il 26%;
  2. pene più severe per i consumatori: tra i consumatori, misura utile per il 35%; tra i non consumatori, misura utile per il 74%;
  3. pene più severe agli spacciatori: tra i consumatori, misura utile per il 56%; tra i non consumatori, misura utile per  l’88%;
  4. promuovere incontri con giovani inseriti in comunità: tra i consumatori, misura utile per il 69%; tra i non consumatori, misura utile per ilo 76%.

Relativamente alle motivazioni per cui si fa uso di sostanze, i consumatori indicano, al primo posto, ‘sballare e divertirsi’, seguito da ‘alleviare disagio’, ‘curiosità’ e ‘non pensare’. Tra i non consumatori, le motivazioni più gettonate sono ‘sballare e divertirsi’, ‘apparire più grande’ e ‘sentirsi alla moda’.

Alla domanda se sia moralmente giusto assumere sostanze stupefacenti, per il 36% dei consumatori la risposta è ‘no’, per il 17% è ‘sì’ e per il 47% è ‘sì ma solo per le droghe leggere’; per l’86% dei non consumatori è ‘no’, per il 2% è ‘sì’ e per il 12% è ‘sì ma solo per le droghe leggere’.

 

 

 

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